De Eredan.
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La conquista comincia con l’attacco all’Impero Xziarite e il diversivo della battaglia d’Akushin. Zejabel tenne il comando dell’ armata di zombie, che sterminò la quasi totalità degli abitanti Xziarite dei territori del Signor Genzo. Così l’esercito Xziarite si spostò ad Akushin dove affrontò l’armata, in questo modo Amidaraxar potè inviare i suoi demoni a radere al suolo Meragi e assassinare l’imperatore. Purtroppo i membri del corvo avevano anticipato l’attacco e avevano rimpiazzato gli abitanti e l’imperatore con dei fantocci creati da loro. La città fu rasa al suolo dai Nehantisti, ma gli abitanti furono salvati e ciò li fece adirare. | La conquista comincia con l’attacco all’Impero Xziarite e il diversivo della battaglia d’Akushin. Zejabel tenne il comando dell’ armata di zombie, che sterminò la quasi totalità degli abitanti Xziarite dei territori del Signor Genzo. Così l’esercito Xziarite si spostò ad Akushin dove affrontò l’armata, in questo modo Amidaraxar potè inviare i suoi demoni a radere al suolo Meragi e assassinare l’imperatore. Purtroppo i membri del corvo avevano anticipato l’attacco e avevano rimpiazzato gli abitanti e l’imperatore con dei fantocci creati da loro. La città fu rasa al suolo dai Nehantisti, ma gli abitanti furono salvati e ciò li fece adirare. | ||
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Version du 5 juin 2013 à 20:16
Breve riassunto delle peripezie dei Nehantisti
Dopo la prima guerra contro Nehant esso fu sigillato.
Alcuni dei suoi generali e servitori vennero rinchiusi o mandati in una sorta di limbo, altri fuggirono e si nascosero per preparare il ritorno del loro maestro. Uno di loro, Zejabel, intrappolò la propria anima all’interno di una pietra cuore e attese di trovare un’altra anima che fosse facilmente manipolabile.
Il destino volle che un uomo distrutto, Dimizar, attraversò la sua strada. Egli allora si fece trasferire all’interno di esso e servendosi di lui progettò il ritorno dei Nehantisti facendo liberare coloro che erano rinchiusi e reclutandone dei nuovi.
Essi vennero cacciati dal loro stesso maniero da parte dei guerrieri di Zil e Dimizar, che era gravemente ferito, scomparve.
Tuttavia, dopo che la terza catena fu rotta, Nehant fuse parte della sua anima con Ciramor al fine di sconfiggere l’Avatar di Sol’Ra e i solarian. Dopo la vittoria, egli rivolse l’attenzione ai Noz e ai loro alleati, ma Dragone intervenne sacrificandosi, portando con lui lo spirito di Nehant attraverso una delle porte dell’Infinito.
Amareggiati, i Nehantisti fuggirono e si nascosero di nuovo cercando un modo per rompere l’ultima catena per far in modo che il loro maestro potesse tornare tra loro. Per questo liberarono Utkin, uno dei reietti di Nehant, affinchè egli potesse aiutarli.
Nel frattempo, Zejabel riuscì a salvare il corpo di Dimizar trasformandolo in zombie e fondendosi di nuovo con la sua anima. E malgrado l’odio che provava per Nehant e i suoi servitori che l’avevano abbandonato dopo la prima guerra, si offrì di aiutarli a rimettersi in forze.
Egli programmò anche un attacco di grandi proporzioni sulle terre Zircus con il suo esercito di zombie.
Amidaraxar decise allora di contattare Nehant o perlomeno quello che ne era rimasto attraverso la pietra. Egli mise a punto un rituale attraverso il quale riusciva a comunicare col suo maestro e con esso, chiese di ripristinare i suoi poteri e lasciar morire il suo corpo in modo tale da dargli la possibilità di trovare un modo per liberarlo e cominciare la conquista delle terre di Guem.
La conquista comincia con l’attacco all’Impero Xziarite e il diversivo della battaglia d’Akushin. Zejabel tenne il comando dell’ armata di zombie, che sterminò la quasi totalità degli abitanti Xziarite dei territori del Signor Genzo. Così l’esercito Xziarite si spostò ad Akushin dove affrontò l’armata, in questo modo Amidaraxar potè inviare i suoi demoni a radere al suolo Meragi e assassinare l’imperatore. Purtroppo i membri del corvo avevano anticipato l’attacco e avevano rimpiazzato gli abitanti e l’imperatore con dei fantocci creati da loro. La città fu rasa al suolo dai Nehantisti, ma gli abitanti furono salvati e ciò li fece adirare.